Archivio di Settembre 2007

Lettera aperta ad un Senatore

Domenica 23 Settembre 2007

Che resta ormai da fare, a un giovane blogger in cerca di popolarità, se non lanciare il lazo verso il blog di Grillo.

Grillo è un comico, ed è comico. In quanto ad entelechia (εν θέλει έχειν mi suggerisce gesticolando un tizio non proprio vicino al mio tavolo qui all’Antico Caffè Greco - ha la faccia di uno che ha fatto il classico), dunque, ci siamo.

<<Io non me ne andrò di qui - m’ha gridato il Grillo poco fa - se prima non ti avrò detto una gran verità>>

E così, tonitruante, scandiva:

<<
La Rete è nata libera. Una delle sue leggi è la trasparenza. Non si può nascondere nulla in Rete e non si possono raccontare balle. La Rete è la fine dei politici che dichiarano una cosa e ne fanno un’altra. Chi apre un blog dovrebbe saperlo.
[…]
Ha aperto un blog,
clementemastella.blogspot.com, per dialogare con i cittadini, ma non pubblica le migliaia di commenti negativi.
[…]
La Rete non tollera questo tipo di comportamento.
>>

Ebbene, perché mi preoccupo a tal punto di queste sciocchezze? Forse perché questo A-log è nato in risposta a certe ideuzze mastelliane (in quel caso, à mon avis, pessime). Lo sanno in pochi, e qui mai ho dichiarato il vero intento, il malizioso fine, che si svelerà solo quando troverà completa attuazione.

Eppure, tra la “libertà” ad ogni costo del Grillo, secondo cui un blog dovrebbe essere ricettacolo di spazzatura e di commenti lasciati da cani e porci, ovvero infinita traccia di illeggibili commenti, massa che fa volume, ma dà zero informazione (e conoscenza negativa: buchi neri risucchianti sono queste latrine democratiche, sedicenti “aperte al confronto”) e la gestione mastelliana dei commenti sul suo blog, così austera, ma anche umana, in fondo, pulita - ho scelto senza dubbio fin dall’inizio.

Già, la libertà è un comodo feticcio. Uno non ha voglia di leggere o di rispondere, e così pubblica i miliardi di commenti giornalieri - ove, in realtà, dire che “li pubblica” significa dire che non li cancella.

Ma poi cos’è questa storia della libertà come sui-muri-di-casa-mia-scrivete-tutte-le-incomparabili-schifezze-che-volete? Da lì alla libertà come sfracellate-pure-casa-mia e metteteci-al-suo-posto-lo-stemma-della-vostra-squadra-del-cuore quanto ci corre? E poi cos’è ’sta minchiata della trasparenza? C’è gente che da secoli si fa il mazzo a crittografare le comunicazioni e Grillo spernacchia tutto sotto il lenzuolone della libertà come stato-naturale-della-rete!

Ma che luogo è quello in cui non sono libero di bisbigliare, nel nome della trasparenza? Ma che luogo demopuzzolente è quello in cui non posso crearmi il mio ordine, il mio microcosmo, senza che il pattume circostante m’infetti?

Ah, ma qua se ne fa, forse, alta questione terminologica: il blog è aperto a commenti, per definizione, dicono i barbari che dormono col cappellino del Web2.0. Accontentiamoli.

<<
On. Mastella, Chiarissimo Senatore, Eminenza e Ministro
La informo
il suo non è un blog, è un a-log.

Spiace.
>>

PS
Ed il Grillo, che era paziente e filosofo, invece di aversi a male di questa impertinenza, continuò con lo stesso tono di voce.

A volte qualcosa di buono

Martedì 11 Settembre 2007

Non mi troverete spesso inginocchiato a riverire articoli su altrui blog. Il lecchinaggio tra ultimi uomini è l’ultima cosa che mi entusiasma.

Ma oggi è apparso un articolo, nel blog del Grazio, che fa tesoro di quanto anche qui, a furia di schizzi, si è seminato.

Lungi da me il volermi appropriare di parte della sua creatura, mi accontento del seme - anzi di un seme, ché tutti mi sanno seguace della più blasfema polisemia. Ma quel seme, garantisco, c’è.

Non si offenderà il lucido e geniale giornalista, autore del breve articolo segnalato: saprà bene che nessuna creazione umana è una partenogenesi.

A volte. La migliore musica. E’ il Silenzio. Diciamo.

Lunedì 10 Settembre 2007

Al Café Central, stavo dando un’occhiata, su Le Monde, ad una riflessione a proposito di Fleur Jaeggy. Mi si avvicina un lettore, che mi chiede del mio a-log. Un signore come non se ne vedono più, con una dizione chiara, la parola cesellata, il discorso costruito con ipotassi di sapore antico. Fa piacere vedere che la mitteleuropa s’interessa all’Italia, almeno quanto noi a loro, quando ci scopriamo intenti a scorrere meccanicamente bancarelle di gloriosi Adeplhi.

A-Log muore la vita del suo creatore, e il suo creatore se ne impipa dell’A-Log. Almeno d’estate. La blogosfera è grande. Per gli annoiati, c’è sempre il blog del Grazio.

Poi potrei dare la colpa allo SPAM.

La verità è che non ho niente da dire.