Vivo in mezzo al mondo

Già non pochi lettori di un certo spessore mi hanno fatto i complimenti per l’ultimo intervento. La cosa mi preoccupa: non vorrei salire troppo di livello, se no poi perdo il contatto con la gente comune.

Piazzo qua, pertanto, un post à la Grazioli, qualcosa di politico e furbesco, qualcosa di simile ad un travaglio ideologico di moda, molto giornalistico e “popolare nel senso buono”. Cominciamo!
Ieri ho visto la prima parte de Le Invasioni Barbariche con l’elefantino. Ho letto commenti come sempre lucidi e intelligenti in altrui blog, il cui senso era che la donna coi tacchi a spillo ha messo ko il pingue santone barbuto. Prima che l’uomo medio si perda, vorrei dire che sto parlando di Daria Bignardi (non male davvero come tipa, pensando soprattutto al fatto che ha grosso modo il doppio dei miei anni e ne dimostra circa la metà) e Giuliano Ferrara. Entrambi, semplificando, sono giornalisti. Capite quando dico “semplificando”? Forse è una parola troppo lunga, fate finta che non l’abbia mai detto, ok?

Ad ogni modo, secondo me i due erano d’accordo. E anche il pubblico. Il pubblico e la Bignardi, ad un certo punto, hanno recitato la parte, d’accordo con Ferrara. Ne sono convinto. Ferrara interpretava il bene, loro il male.

Mi riferisco alla faccenda “perché le immigrate abortiscono?”. En passant, “perché le immigrate abortiscono?” mi pare un buon titolo per il prossimo post del Grazioli. Insomma, i ruoli erano decisi ed è nato l’exemplum (ehm, diciamo una situazione da cui trarre una conclusione morale, tipo come quando Checcherini è stato cacciato dall’Isola dei Famosi per aver bestemmiato). Tutti d’accordo. La Bignardi felice di fare la svampita, il pubblico felice di fare la plebe, Ferrara lieto di fare il buono. Il problema è il seguente: se solo io ho capito che recitavano e tutti hanno preso la cosa sul serio e, in aggiunta, hanno dato ragione al male che veste Prada, non è che la recita abbia fallito nell’intento edificante? Che si sia mutata diabolicamente nel suo contrario? Oddio, qua le cose si complicano. Mal di testa. Chiedo sorry.

Quello che conta è che in questo post ho commentato un fatto reale.
Ho provato le emozioni del blogger vero.

5 Commenti a “Vivo in mezzo al mondo”

  1. l.signorelli scrive:

    fatti non foste a viver come blogger.

    ottimo intervento, precisa la sezione ritmica; il bassista (ex componente dei vivabacco) tesse le trame. Riffarama chitarristico pregevole e incisiva la voce del singer.
    Unica nota stonata le lyrics, non a livello della strumentalità espressa sul solco vinilico.

    4 stellette.

  2. Algo scrive:

    Ma il bassista dei vivabacco è quel gnarello che hanno trovato morto asfissiato nella vasca da bagno con un sacchetto di plastica in testa e un dildo a far da tappo?

    Se non erro, sosteneva che gli inquisiti non dovessero candidarsi alle politiche e aveva l’adesivo anti “Studio Aperto” sul parabrezza dell’auto, proprio sotto l’arbre magique.

    I parenti dissero ai giornalisti di “In Città” che era scivolato sul viscido, per via del sapone. Per fortuna il Bresciaoggi fece luce.

    Disclaimer: riferimenti a fatti, persone o testate giornalistiche esistenti sono casuali e non implicano la veridicità di quanto esposto.

  3. grazio scrive:

    Ah! Io pensavo fosse quello con la tuta blu da operio trovato a pezzi in uno scatolone ai bordi della Modenda-Brennero all’altezza di Bolzano.

  4. grazio scrive:

    “Perché le immigrate abortiscono?�

    Una percentuale abortisce in quanto obbligata. Il vizio di farlo a pagamento… sai… le obbligo. Sarebbero troppi bimbi.

  5. Algo scrive:

    Cavolo, potrei quasi pensare che fosse questo il modello di donna in carriera che aveva in mente la Bignardi… che sciocco sono. Si vede che non frequento i circoli giusti!

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