I blog sotto la neve fradicia

Ci sono blog che a Natale si spengono. Vale a dire: sono schizzi che servono nei momenti di alta tensione, per tranquillizzarsi un attimo. Ricettacoli di gesti dissipativi dello stress. La gioia dei lettori, che pure son tali per coazione a ripetere.

Altri si accendono. Uno ha tempo, e scrive. Non abbastanza per un libro, forse, ma il blog ci può stare. In effetti, il blog è una gran cosa, al diavolo gli editori. Ma sono pochi quelli che non cedono alle lusinghe del poter tutto pubblicare e non finiscono col troppo pubblicare. Un libro è sudato. Magari anche censurato. Un blog è schizzato. Ci vuole autocontrollo. Bisogna saperci fare. Difficile. Elitario.

Ci sono bloggers che proseguono come se niente fosse. Vacanza o meno. Di diritti umani si parlava e di diritti umani si parla. Di computer? Di computer. Di calcio? Di calcio.
Di niente? Di niente. Questi meritano la tessera, se già non l’hanno, di giornalisti.

1 Commento a “I blog sotto la neve fradicia”

  1. Pisu scrive:

    Odiavi i blog… e forse ancora li guardi con sospetto… eppure stai diventando inviato speciale, nel mondo dei blog. Chissà se gli inviati in Iraq odiavano, o odiano, gli iracheni.

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